
TELEFONATA – Una “telefonata animata” fatta della compagna del latitante proprio davanti agli uffici di polizia, presso i quali era stata invitata per l’affidamento della figlia minore, ha fatto insospettire l’agente che ha deciso di “ascoltare” la conversazione senza farsi notare. La certezza che dall’altro capo del telefono, ci fosse proprio il ricercato, ha fatto scattare l’operazione. Gli investigatori hanno monitorato il cellulare in uso al pregiudicato, riuscendo ad individuarlo in una abitazione del quartiere della Magliana, dove aveva trovato rifugio. Dopo un servizio di appostamento gli agenti irrompevano nell’appartamento riuscendolo catturare. In arresto anche il complice che lo aveva aiutato negli spostamenti, offrendogli l’ultimo nascondiglio.