Giorgia Piccolin e John Oyebode sono i campioni assoluti di singolare ai Campionati Italiani di Montesilvano

I Campionati Italiani di Montesilvano si sono conclusi con le vittorie di Giorgia Piccolin (Centro Sportivo Esercito) e John Oyebode (Tennistavolo Sassari) nelle gare dei singolari assoluti.
Al Pala Dean Martin la 29enne bolzanina ha battuto per 4-0 in semifinale la sua compagna di gruppo sportivo militare Debora Vivarelli e per 4-1 in finale la campionessa in carica Nicole Arlia (Centro Sportivo Aeronautica Militare), che nel turno precedente aveva eliminato per 4-2 Gaia Monfardini (ASV TT Südtirol). Ha conquistato così il suo quinto titolo in carriera, dopo quelli del 2018, 2019, 2021 e 2022.
Il 23enne sardo era al primo atto conclusivo ed è andato subito a segno, per 4-1 su Jordy Piccolin (Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre). Hanno condiviso il terzo gradino del podio il campione uscente Mihai Bobocica (Centro Sportivo Esercito), che ha ceduto in semifinale per 4-2 a Oyebode, e Andrea Puppo (Tennistavolo Sassari), che ha perso per 4-2 contro Piccolin.
Le premiazioni sono state effettuate dal sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis, dall’assessore comunale allo Sport Alessandro Pompei e dal presidente dell’Organismo Regionale per lo Sport a Scuola Antonello Passacantando.
«Sono felice – commenta Piccolin – di questo quinto titolo, arrivato dopo due stagioni di pausa, mi mancava. Questa volta ho affrontato la gara diversamente, ero un po’ più tranquilla rispetto alle ultime due edizioni. In mezzo c’è stato anche il percorso olimpico. In panchina avrebbe dovuto esserci il papà di Niagol (Stoyanov, il suo compagno e anche lui atleta, ndr) e non è potuto venire. Ho dovuto affrontare questi campionati da sola ed è stato un bel test per vedere come avrei gestito le emozioni. Sono felice di come sia andata. Oggi ho giocato molto bene, già nei quarti di finale sono riuscita a essere molto concreta e a non sbagliare le prime palle. In semifinale ho anche avuto un po’ di fortuna in alcuni parziali. Quando vincevo i set ho sempre cercato di pensare ai successivi come se fossimo sullo 0-0 e in questo modo riuscivo a essere più concentrata. In finale sul 3-1, nella quinta frazione Nicole era avanti per 6-1, poi ho conquistato un bel punto ed è scattato qualcosa che mi ha permesso di rimontare».
Oyebode alla fine ha sfogato la sua gioia abbracciando papà Michael, che lo ha guidato in panchina. «Un titolo così – spiega – contro Jordy, un avversario che non avevo mai battuto, ha un grande significato, soprattutto alla mia prima finale. Non ho sentito assolutamente il nervosismo e me la sono goduta. Oggi era anche il compleanno di mio padre e ci tenevo in modo particolare a vincere. La semifinale contro Bobocica è stata la partita più difficile del torneo, perché lui, nonostante vada avanti con l’età, diventa sempre più difficile da superare, soprattutto in queste gare. È sempre molto preciso e fa vedere che ha ancora molto da dare al tennistavolo italiano. È stato un match nel quale non ho mai sentito di avere il controllo, però in qualche modo sono riuscito a portarlo a casa. In finale sono entrato in campo dicendo a me stesso che avrei dovuto godermi la partita. La pressione era più su di lui, che aveva già perso due finali, io ero tranquillo e mi sono divertito veramente tanto».