Scienza e Tecnologia

TEA: il CREA coordina la sperimentazione nazionale

Il punto nel convegno organizzato da Accademia del Georgofili, CREA e UNASA

“Le Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA) rappresentano una straordinaria opportunità per l’agricoltura italiana, in grado di offrire strumenti innovativi e sostenibili per affrontare sfide sempre più complesse. Il CREA è al centro di questa fase strategica, mettendo al servizio del Paese le proprie competenze multidisciplinari e l’esperienza maturata nel miglioramento genetico delle colture, con l’obiettivo di garantire una sperimentazione sicura, trasparente e basata su solide evidenze scientifiche, compatibile con il patrimonio agroalimentare e ambientale del nostro Paese. Il CREA continuerà a svolgere il proprio ruolo di ponte tra ricerca, istituzioni e mondo produttivo, per costruire – insieme alle istituzioni, al mondo produttivo e alla comunità scientifica – il futuro dell’agricoltura italiana”. Così Andrea Rocchi, presidente CREA, in occasione del convegno Dal laboratorio al campo: verifiche scientifiche per l’impiego sperimentale delle piante NGT1, organizzato dall’Accademia del Georgofili, CREA e UNASA (Unione nazionale delle Accademie Italiane per le scienze applicate allo sviluppo dell’agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla Tutela Ambientale).

TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita)

Le TEA stanno segnando un punto di svolta nel miglioramento genetico delle piante. Si tratta di strumenti innovativi che permettono di intervenire in modo mirato e preciso sul DNA, senza introdurre geni estranei, simulando modifiche che potrebbero avvenire naturalmente o tramite incroci convenzionali.

Grazie a queste tecniche, è oggi possibile sviluppare varietà più resilienti ai cambiamenti climatici, sostenibili e meglio adattate alle esigenze dell’agricoltura moderna. Possono, quindi, rappresentare una risposta concreta alle sfide poste dalla crisi climatica, dalla scarsità di risorse e dalla crescente domanda globale di cibo sicuro e di qualità.

In Europa

A livello europeo, il dibattito sulle NGT (New Genomic Techniques) è ancora in corso. A marzo 2025, il Consiglio UE ha avviato il trilogo con Parlamento e Commissione per la definizione di un nuovo quadro normativo che distingua tra NGT di categoria 1, assimilabili alle varietà naturali o convenzionali, e NGT di categoria 2, soggette invece a valutazione del rischio e autorizzazione.

In Italia

L’Italia fa un passo decisivo verso l’innovazione sostenibile in agricoltura con il Decreto Siccità (D.L. 39/2023, L. 68/2023) e il Decreto Agricoltura (D.L. 63/2024, L. 101/2024). Queste norme autorizzano, fino al 31 dicembre 2025, la sperimentazione in campo di organismi vegetali NGT1 strumenti essenziali per sviluppare piante migliorate dal punto di vista qualitativo e nutrizionale, in grado di affrontare siccità e cambiamenti climatici e pressioni biotiche, a tutela della tipicità della nostra agricoltura.

Nuovo progetto sulle TEA

In questo contesto, il CREA, l’ente italiano di ricerca sull’agroalimentare vigilato dal MASAF si candida a svolgere un ruolo chiave nel coordinamento dei progetti sperimentali italiani sulle TEA attraverso il coordinamento di un grande progetto di ricerca nei prossimi tre anni.

Allo scopo, il CREA ha istituito un Comitato Scientifico, formato da esperti di rilievo internazionale, con il compito di definire strategie di ricerca, selezionare le specie strategiche a livello nazionale su cui svolgere attività di ricerca (solanacee – pomodoro, melanzana – cereali a paglia – orzo, frumento duro, riso – specie arboree – vite, citrus, pioppo, kiwi, melo) e definire un protocollo nazionale che uniformi le procedure sperimentali per la classificazione delle piante NGT1, garantendo trasparenza, rispetto degli standard scientifici e tracciabilità delle modifiche genetiche.

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