Intelligenza Artificiale: il professore-avatar insegna medicina

Roma, 11 settembre 2025 – Innovazione didattica e intelligenza artificiale (AI) si incontrano in Intelligenza Artificiale: il professore-avatar insegna medicina, il nuovo studio promosso dall’Università di Roma La Sapienza, con l’obiettivo di valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’apprendimento degli studenti di medicina.
AI-LEARN@Sapienza è strutturato come un vero trial clinico randomizzato: 50 studenti saranno suddivisi in due gruppi. Uno sarà affiancato da un professore-avatar basato sull’intelligenza artificiale e capace di interazioni naturali e feedback personalizzati, l’altro seguirà la didattica tradizionale. Tutti affronteranno poi lo stesso caso clinico complesso, simulato da un paziente-avatar.
I risultati saranno misurati con criteri scientifici chiari e trasparenti: miglioramento delle competenze cliniche, rapidità nella gestione del caso, capacità decisionale, frequenza di errori diagnostici e soddisfazione degli studenti. Si tratta di un’iniziativa pionieristica in Italia nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata alla formazione universitaria dove si valutano, con approccio scientifico, gli esiti di un modello di didattica innovativa sulla qualità della formazione medica. Lo studio, che partirà a ottobre, è presentato oggi a Roma in una conferenza stampa al Policlinico Umberto I.
Il progetto, sostenuto dalla Rettrice Antonella Polimeni e dalla Prorettrice alla Didattica Ersilia Barbato, è coordinato dalla Facoltà di Medicina e Odontoiatria di Sapienza (Preside Domenico Alvaro), sotto la responsabilità scientifica del Prof. Andrea Botticelli ed in collaborazione con il Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP), Prof. Paolo Marchetti, e con ctcHealth, azienda internazionale specializzata nell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai settori farmaceutico e sanitario, guidata da Thomas Mrosk e dall’italiano Manuel Mitola.
“La metodologia scientifica non deve limitarsi al laboratorio o alla clinica, ma può essere applicata anche alla formazione – spiega il Prof. Marchetti -. Con questo studio, portiamo il rigore della ricerca sperimentale dentro l’aula universitaria, per valutare in modo oggettivo se l’intelligenza artificiale possa realmente migliorare l’apprendimento degli studenti di medicina. Non si tratta quindi solo di un esperimento didattico, ma di un vero studio scientifico applicato alla formazione, che ci permetterà di capire se e come queste tecnologie possano integrarsi in modo efficace e responsabile nella formazione dei futuri medici”.
“L’obiettivo non è sostituire il docente, ma arricchirne il ruolo, offrendo agli studenti strumenti innovativi, interattivi e personalizzati – afferma il Prof. Botticelli -. Se i risultati saranno positivi, potremo replicare questo modello in altre discipline e renderlo scalabile anche in contesti formativi più complessi, inclusi quelli con minori risorse. In definitiva, con AI-LEARN mettiamo alla prova l’innovazione con gli strumenti della ricerca, convinti che solo attraverso l’evidenza possiamo fare un passo avanti nella didattica universitaria”.
AI-LEARN si svilupperà in tre fasi – progettazione, sperimentazione e valutazione – e si concluderà nella primavera del 2026 con l’analisi finale dei risultati. Il progetto si propone come un modello replicabile nei corsi di laurea in medicina, aprendo la strada a future collaborazioni con università europee ed a partecipazioni a bandi di ricerca nazionali e internazionali sulla didattica innovativa.
“AI-LEARN@Sapienza è una sfida che coniuga innovazione tecnologica, rigore metodologico e respiro internazionale – dichiara la Rettrice Polimeni -. È un passo concreto verso una formazione medica più personalizzata, coinvolgente e basata sull’evidenza”