8 marzo, Assindatcolf: il peso del lavoro domestico resta sulle donne

Nelle case italiane la divisione dei compiti domestici segue ancora schemi tradizionali, con un carico che ricade soprattutto sulle donne: più della metà di queste (54,4%) si occupa da sola delle faccende domestiche non coperte dall’attività della colf, mentre tra gli uomini la percentuale scende appena al 17,6%. È quanto emerge dal 1° Paper del Rapporto 2025 Family (Net) Work, dal titolo “La fatica delle famiglie: una difficile articolazione del lavoro di cura”, promosso da Assindatcolf – Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico – e curato dal Censis.
Lo studio si basa su un’indagine conoscitiva condotta a febbraio 2025 su un campione rappresentativo di oltre 2.300 famiglie datrici di lavoro domestico. Il 14,9% degli uomini che hanno partecipato al questionario dichiara di non occuparsi affatto delle faccende domestiche, delegando completamente ad altri, contro appena il 5,6% delle donne, mentre il 67,5% del campione maschile afferma di condividere il carico domestico con altri membri della famiglia, contro il 40% delle donne.
Anche il tempo dedicato alle faccende di casa conferma un gender gap, con un impegno più lungo e costante da parte dell’universo femminile: il 59,5% delle donne dichiara, infatti, di dedicare alle attività domestiche almeno 2 ore al giorno, contro il 47,4% degli uomini, che invece sono più attivi quando si tratta di un impegno che non superi un’ora al giorno, contro il 40,5% delle donne.
La stessa dinamica si ripresenta nell’accudimento dei bambini: l’85,8% delle donne si prende cura direttamente dei figli, contro il 78,7% degli uomini. Gli uomini tendono inoltre a delegare di più: il 16,3% affida questo compito a un altro membro della famiglia, contro l’8,7% delle donne.
Quando si analizzano le attività specifiche legate ai figli si evidenziano differenze ancora più marcate: il 95,8% delle donne si occupa regolarmente dell’accompagnamento a visite mediche e dell’assistenza in caso di malattia, contro l’81,9% degli uomini. Per il sostegno scolastico e i compiti, il divario è di quasi 10 punti percentuali: 76,6% tra le donne contro 67,3% tra gli uomini. Anche nei momenti di qualità dedicati ai bambini, le donne sono più coinvolte (80,9% contro 74,6%).
“Nonostante qualche segnale di maggiore partecipazione maschile – dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf – il lavoro domestico e di cura continua a essere largamente a carico delle donne. È urgente intervenire per ridurre questa disparità, un vero e proprio ‘gender gap domestico’. Un messaggio questo, che nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale della Donna, vogliamo rivolgere al Governo e alle Istituzioni affinché sostengano con forza il lavoro domestico formale, retribuito e regolare, quello svolto dalle assistenti familiari, le cosiddette colf, badanti e baby sitter. Solo in questo modo si potrà invertire questa tendenza”.