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BTP Italia: raccolti circa 8,8 miliardi di euro. Conclusa la ventesima emissione

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che è stato pari a 8.790,678 milioni di euro il valore corrispondente di BTP Italia acquistati da piccoli risparmiatori (retail) e investitori istituzionali durante il periodo di collocamento del titolo indicizzato all’inflazione (Indice FOI, Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), iniziato lo scorso 27 maggio 2025 e concluso oggi, 30 maggio, alle ore 12.

Il nuovo titolo ha scadenza a 7 anni – data godimento 4 giugno 2025 e data scadenza 4 maggio 2032 – e un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari all’1,85%, pagato in due cedole semestrali, mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo.

L’importo emesso, 8.790,678 milioni di euro, coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Intesa Sanpaolo S.p.A., UniCredit S.p.A. e Banco BPM S.p.A.

In particolare, nel corso della Prima Fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini), dal 27 al 29 maggio, sono stati conclusi 190.125 contratti per un controvalore pari a 6.533,255 milioni di euro. Il taglio medio dei contratti è risultato pari a 34.363 euro.

Prima Fase Numero di contratti Controvalore domandato (€) Controvalore allocato (€)
1° giorno 85.981 3.144.401.000 3.144.401.000
2° giorno 63.946 2.144.754.000 2.144.754.000
3° giorno 40.198 1.244.100.000 1.244.100.000

Sempre con riferimento alla Prima Fase, dei 190.125 contratti conclusi sul MOT circa il 62 per cento è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si supera l’88 per cento del totale.

Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer, si può desumere che nel corso della Prima Fase la partecipazione di investitori individuali è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking, con una quota di rispettivamente 65 per cento e 35 per cento.

All’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il 51 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza) o gli uffici postali, mentre la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 49 per cento. Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la Prima Fase risulta provenire da investitori domestici.

La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di 2 ore nella giornata odierna, ha registrato 192 contratti per un controvalore complessivo domandato interamente accolto, pari a 2.257,423 milioni di euro.

Sempre con riferimento alla Seconda Fase di collocamento, dalle informazioni raccolte dai Dealer eCo-Dealer, si può desumere che il 59,7 per cento dell’ammontare emesso nella Seconda Fase è stato collocato presso le banche, mentre il 10,7 per cento presso asset manager. Le istituzioni governative hanno acquistato il 12,3 per cento dell’emissione, mentre gli hedge fund hanno sottoscritto il 9,8 per cento. La quota residuale è stata collocata presso altre tipologie di investitori.

Il collocamento del titolo nella Seconda Fase ha visto una predominante presenza di investitori domestici, che ne hanno sottoscritto il 65,4 per cento. Il restante 34,6 per cento dell’emissione è stato sottoscritto da investitori europei, in particolare residenti nel Regno Unito (11,8 per cento), nei paesi scandinavi (12,3 per cento), in Germania e Svizzera (5,1 per cento), in Spagna (3,7 per cento) e presso altri paesi europei (1,7 per cento).

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