Cronaca

Tentato omicidio in piazza Cavour Roma, bloccati sette giovani

tentato-omicidio Alle prime luci dell’alba di oggi, 12 gennaio 2017, i carabinieri della compagnia di Roma San Pietro hanno dato esecuzione alle ordinanze applicative di misura cautelare emesse dai Gip di Roma su richiesta, ognuno per la parte di competenza, dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma e presso il Tribunale per i Minorenni della capitale, nei confronti di quattro maggiorenni e di tre minorenni, ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio aggravato in concorso ai danni di un 16enne, avvenuto la notte del 14 ottobre 2016 in piazza Cavour, nel piazzale antistante l’ingresso principale della Corte suprema di Cassazione. Si è trattata di un’operazione congiunta con la Digos di Roma.
PROVVEDIMENTI – I quattro maggiorenni – tre diciottenni ed un ventunenne residenti nelle zone centrali della Capitale – sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre i tre minorenni sono stati collocati in tre distinte comunità.
INDAGINI – In poco meno di tre mesi, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia San Pietro hanno ricostruito i fatti accaduti, riuscendo ad accertare che i sette avevano compiuto “atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte del minore, colpendolo ripetutamente al capo e al volto con calci, pugni, colpi di casco, di cintura e di catena, nonché facendolo più volte bersaglio della loro ira e attingendolo con due fendenti con un’arma da punta e da taglio in zone di vitale importanza, non riuscendo tuttavia nell’intento letale per cause indipendenti dalla loro volontà”.
PIAZZA CAVOUR – Nel corso dell’attività è emersa la centralità di piazza Cavour, luogo di ritrovo di giovani con idee politiche, gusti, modi di vestire e frequentazioni differenti,  “con la costituzione di fazioni in grado di scatenare, per un banale scherzo, una violenza da videogioco”. La vittima, gravemente ferita, era stata ricoverata presso l’ospedale San Spirito. Le aggravanti contestate sono quelle dell’aver agito per futili motivi, nonché di aver commesso il reato in più di cinque persone.

 

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