Ricerca-Industria: INFN.Open, al cuore dell’innovazione, c’è il trasferimento tecnologico
Roma, 18 settembre, 2024 – Come promuovere quello scambio proficuo tra ricerca e industria che porta nel nostro quotidiano tecnologie e innovazioni che possono migliorare la qualità della nostra vita? Come favorire la condivisione di nuova conoscenza tra queste due realtà, che operano spesso in contesti così lontani gli uni dagli altri? Come rendere più efficiente il processo di comunicazione tra mondo scientifico e mondo produttivo? Sono alcune delle domande al centro della giornata di lavori “INFN.Open: il trasferimento tecnologico, dalla ricerca all’innovazione”, che si è tenuto oggi, 18 settembre, nella sede di Palazzo Merulana a Roma.
All’evento, organizzato nell’ambito del progetto INFN.Open (Open INnovation from Fundamental Nuclear research), e introdotto da Oscar Adriani della Giunta Esecutiva dell’INFN e moderato dal giornalista scientifico Luca Fraioli, hanno preso parte Fulvio Pellegrini per il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud e il Responsabile della Direzione Advisory e CC Tecnici di Cassa Depositi e Prestiti, Luca D’Agnese, Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, David Alesini e Luigi Faillace dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN e di BeamX srl, Francesco Collamati della Sezione INFN di Roma e di Radiantis Research srl, Pierangelo Scaglia di OMB Valves srl, Luca Taffarello della Sezione INFN di Padova, Manuel Da Rocha Rolo della Sezione INFN di Torino, oltre a rappresentanti della comunità scientifica e industriale e degli organismi dell’INFN dedicati al trasferimento tecnologico.
“La ricerca di base ha bisogno di tecnologie avanzate che spesso richiedono soluzioni oltre lo stato dell’arte e che quindi non fanno ancora parte del know-how industriale. Il mondo della ricerca viene così a rappresentare una fonte unica di tecnologia innovativa in molti campi, dalla superconduttività, all’elettronica, dalla meccanica di precisione, alle reti ad alte prestazioni”, spiega Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico dell’INFN. “Un ente di ricerca impegnato alla frontiera della conoscenza come l’INFN – prosegue Cestelli Guidi – rappresenta una vera e propria miniera per il mondo produttivo, e in ultima istanza per la società. Da qui l’importanza di promuovere e rendere il più efficiente possibile il trasferimento di conoscenza e tecnologia dal mondo scientifico al mondo dell’industria. Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto INFN.Open: mettere a disposizione del mondo produttivo, e dunque della società, il ricchissimo patrimonio di tecnologie messe a punto dall’INFN nelle proprie attività di ricerca”.
L’incontro è stato l’occasione per presentare anche alcune storie di successo che hanno mostrato le potenzialità di un sistema dove ricerca e innovazione possono diventare strumento di crescita per il Paese: dall’azienda che grazie all’acquisizione di competenze nel campo della criogenia ha dato avvio a nuove attività imprenditoriali, agli spin-off dell’INFN che permettono di fornire applicazioni innovative in campo medico e industriale, per citare alcuni esempi.
La giornata di lavori si è conclusa con la tavola rotonda cui hanno preso parte Mariangela Cestelli Guidi coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico INFN, Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, Fulvio Pellegrini, esperto di valutazione per l’Ufficio dell’Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità Istituzionale del Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud, che finanzia il progetto, Luca D’Agnese, responsabile della Direzione Advisory e CC Tecnici di Cassa Depositi e Prestiti, che si sono confrontati sulle strategie, le procedure e le azioni da adottare per far sì che le tecnologie messe a punto dalle istituzioni di ricerca come l’INFN possano essere trasmesse al mondo produttivo e alla società.
STORIE DI SUCCESSO
Pierangelo Scaglia – OMB Valves srl
Luca Taffarello – INFN sezione di Padova
OMB Valves è un’azienda bergamasca, leader nella produzione di valvole per il l’industria energetica che ha avuto l’esigenza di testare valvole di nuova generazione a temperature estremamente basse, fino a -250/253 °C. Per raggiungere l’obiettivo l’azienda aveva la necessità di confrontarsi con esperti nel campo della criogenia, da cui nasce la collaborazione con l’INFN tramite il Servizio del Trasferimento Tecnologico. La collaborazione con l’INFN è stata un’esperienza estremamente produttiva che ha permesso all’azienda di familiarizzare con concetti legati alla ricerca avanzata, e di intraprendere attività anche verso nuovi mercati. Grazie a questa collaborazione, l’azienda ha acquisito clienti prestigiosi come l’Agenzia Spaziale Italiana, la NASA e SpaceX.
David Alesini, Luigi Faillace – INFN Laboratori Nazionali di Frascati, BeamX srl
Roberto Bonifazi – BeamX srl
BeamX è il nome di uno spin-off dell’INFN che progetta e realizza acceleratori lineari di elettroni a radiofrequenza per applicazioni mediche e industriali, come la tomografia non distruttiva che permette di radiografare motori, turbine e componenti che non possono essere analizzati con i normali tubi a vuoto. Lo spin-off nasce grazie alle conoscenze sviluppate all’interno dell’INFN nell’ambito degli acceleratori, che hanno permesso di mettere a punto procedure di progetto, realizzazione, test, operazioni e assemblaggi, che possono avere un grande impatto nella produzione di questa tipologia di macchine acceleratrici a costi più contenuti, adattabili alle esigenze dei singoli acquirenti e con elevata qualità in termini di rendimento e affidabilità.
Francesco Collamati – INFN sezione di Roma, e Radiantis
Radiantis è il nome di un’azienda fondata di recente e operante nel campo della chirurgia oncologica. L’azienda nasce in seguito alla collaborazione tra l’INFN e la Sapienza Università di Roma nell’ambito di una ricerca pionieristica per realizzare un rivelatore mobile e compatto per la segnalazione, in sede operatoria, della presenza di cellule tumorali. Il dispositivo progettato permette, infatti, di identificare l’accumulazione di un radiofarmaco (vale a dire una molecola che, iniettata nel paziente, si lega alle cellule malate) e di verificare la presenza di residui tumorali: questa tecnologia permette quindi un’asportazione più completa e precisa del tumore nel corso degli interventi chirurgici.
Manuel Da Rocha Rolo – INFN sezione di Torino
L’attività di sviluppo all’INFN di sensori integrati in tecnologia CMOS per la rivelazione di fotoni e particelle cariche, svolta nell’ambito del progetto SEED e la Call ARCADIA, e con la collaborazione di LFoundry, ha permesso all’INFN di dimostrare le valenze di questa tecnologia innovativa per il suo utilizzo in futuri rivelatori per la ricerca in fisica sperimentale e per applicazioni industriali. L’INFN ha conseguito ulteriori finanziamenti, tramite i progetti competitivi Horizon Europe EIC Pathfinder, per la progettazione di futuri rivelatori e strumenti in ambito medico.
Ph Oscar Adriani ©INFN