Cultura e Società

Al Ghione di Roma va in scena “Il Cappotto” di Gogol con protagonisti pazienti e caregiver

Al Ghione di Roma va in scena “Il Cappotto” di Gogol con protagonisti pazienti e caregiver. Tumore del seno: arte e sport riducono del 43% il distress nelle pazienti grazie al teatro garantiti importanti benefici mentali e relazionali

Roma, 20 gennaio 2025 – Attività sportive e ricreative possono migliorare la qualità di vita di un paziente oncologico. Lezioni di Tai Chi Chuan, Canottaggio, Teatro, Scrittura Espressiva, Flamenco, Pilates Matwork e Mindfulness e Arte Terapia riducono del 43% il distress (stress negativo) e migliorano disturbi psico-fisici come dolore, depressione, preoccupazione, nervosismo e senso di paura.

Sono questi i risultati riferiti dai partecipanti ai corsi di RE-START Cancer Care – il nuovo inizio dopo la diagnosi di cancro, un progetto pilota promosso dalla Fondazione IncontraDonna. L’iniziativa è nata per offrire alle pazienti risposte concrete alla loro Qualità della Vita (HRQoL-Health Related Quality of Life) con approcci personalizzati che comprendano una valutazione globale dei loro bisogni.

Sono state così coinvolte oltre 100 pazienti con tumore del seno le quali hanno potuto partecipare gratuitamente a uno o più corsi. Attraverso appositi questionari, a quasi un anno di distanza dall’inizio delle attività, sono stati valutati i benefici riferiti a livello psico-fisico. RE-START Cancer Care stasera andrà in scena, presso il Teatro Ghione di Roma (inizio ore 20), con lo spettacolo “Il Cappotto” di Gogol a cura di Francesco Giuffrè.

Protagonisti della rappresentazione sono le pazienti che hanno aderito al progetto e i loro caregiver. Seguirà poi una breve dimostrazione da parte di alcuni dei partecipanti agli altri corsi. L’intero ricavato della serata sarà devoluto alla Fondazione IncontraDonna. Il “Cappotto” di Gogol racconta l’emarginazione di un uomo che non viene accettato fin quando non apparirà, agli occhi dei suoi colleghi, con un cappotto nuovo ed elegante al posto del suo, ormai logoro. Il protagonista farà di tutto per omologarsi e ciò costituirà l’inizio della sua fine. L’opera è quindi un invito a rimanere unici nella nostra autenticità, con i nostri pregi e difetti.

Il progetto RE-START Cancer Care ha dimostrato di essere un’iniziativa di grande valore, in grado di apportare benefici significativi a livello psicofisico ai partecipanti e fornire una rete di supporto fondamentale- afferma la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna.  Tutte le attività hanno apportato giovamenti sotto il profilo mentale e relazionale, favorendo l’incontro tra persone che vivono e che hanno vissuto esperienze simili.  Stiamo già lavorando per ottimizzare il progetto, vogliamo renderlo replicabile sul territorio nazionale, ampliare l’offerta dei corsi proposti e coinvolgere un numero sempre maggiore di pazienti”.

“La pratica clinica oncologica ha ampiamente dimostrato negli ultimi anni come i trattamenti debbano essere sempre più a misura del singolo paziente – prosegue Andrea Botticelli, Responsabile della Breast Unit del Policlinico Umberto I e Responsabile Scientifico del progetto -. Con RE-START Cancer Care abbiamo voluto proporre questo stesso approccio personalizzato ai bisogni specifici delle nostre pazienti. I risultati hanno soddisfatto gli obiettivi quali l’empowerment e la qualità di vita incidendo sugli aspetti pratici, fisici ed emozionali che possono causare disagio nelle pazienti. È stato inoltre confermato dai partecipanti quanto sia stato determinante svolgere i corsi al di fuori di contesti ospedalieri/sanitari al fine di allontanare il pensiero della propria malattia.”

“Lo spettacolo è frutto di un percorso di condivisione tra persone che stanno attraversando un momento di fragilità fisica ed emotiva- aggiunge Francesco Giuffrè, regista e insegnante del corso di Teatro-. Dopo aver lavorato sull’esplorazione dei sentimenti, sull’ascolto dell’altro e di sé, la costruzione di un vero e proprio spettacolo è stato il naturale epilogo di questo “viaggio”. Tutto è messo al servizio del teatro. Il rispetto per lo spazio e per il ruolo dell’altro, l’ascolto e la condivisione delle emozioni sono i veri attori dello spettacolo che porteremo in scena.”

“Il canottaggio, oltre a offrire un ottimo allenamento, permette di immergersi nella natura, favorendo calma e serenità. Inoltre, migliora l’umore, promuove buone abitudini e un approccio sano alla vita quotidiana. Il suo valore sociale è uno dei principali benefici, poiché stimola l’interazione tra le persone: una barca si muove solo grazie al contributo di tutta la squadra”, conclude Nicoletta Alborino, Coordinatrice delle Attività Sportive della Fondazione IncontraDonna e vogatrice della squadra di RE-START Cancer Care.

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