Il No vince al Referendum, Renzi annuncia dimissioni
“Come era chiaro sin dal primo giorno, di fronte a questo risultato l’esperienza del mio Governo finisce qui”. È arrivato pochi minuti fa l’annuncio di Matteo Renzi che non ha usato mezzi termini per commentare la schiacciante vittoria del No che ha battuto il Sì 59,5% contro il 40,5%. Bocciatura netta e inequivocabile per la riforma costituzionale proposta e voluta dal governo Renzi. In giornata il premier salirà al Quirinale, poi si partirà con le consultazioni.
LE PAROLE DI RENZI – Venti minuti dopo la mezzanotte inizia l’intervento di Renzi che si dice soddisfatto dell’affluenza e della partecipazione degli italiani che, secondo lui, li ha riavvicinati molto alla carta costituzionale.
– Poi arrivano le congratulazioni al fronte del No e i ringraziamenti ai sostenitori del Sì. Ma l’attesa era tutta su di lui; il premier si è assunto ogni responsabilità relativa alla sconfitta del Sì, confermando da subito che l’esperienza del suo Governo può dichiararsi conclusa.
– Non mancano le stilettate al fronte del No, indicato come la parte che ha vinto perché ha parlato la lingua del populismo. A loro “oneri e onori a iniziare dalla responsabilità di proporre la legge elettorale, ci aspettiamo proposte serie e credibili”.
LA SCONFITTA HA UN UNICO PADRE, LA VITTORIA NO – Come confermato da Matteo Renzi, la sconfitta ha un solo padre, lui, ma la vittoria ne ha certamente più di uno. Troviamo Salvini e la sua Lega Nord, primo a parlare pochi minuti dopo le 23, ma anche la minoranza del Pd; troviamo Forza Italia, ma anche il Movimento 5 Stelle. Troviamo l’Anpi e la Cigl.
– Troviamo un insieme di forze politiche che formando una strana “coalizione” sono riusciti a prevalere su un unico uomo, Matteo Renzi, ma che difficilmente potranno fornire, da subito, una proposta solida e efficace per governare il nostro Paese.
QUALI SCENARI ADESSO? – Dalle parole di Renzi non sembra proprio che lui voglia andare al voto anticipato; ha indicato da subito le prossime scadenze, i prossimi passi che si dovranno affrontare, come la legge bilancio.
– “Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella. Domani pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le dimissioni”.
Matteo Torti