Un truffa in piena regola. Non gli bastava di essersi portato via l’anello con lo stemma di famiglia, voleva anche la fede nuziale, che però il truffatore non è riuscito a sfilare dal dito dell’anziana vittima.
SCHEMA – Seguendo uno schema ormai noto e oggetto di numerose campagne di sensibilizzazione della Polizia, “Non siete soli #chiamatecisempre”, un finto avvocato ha telefonato a casa di una ultraottantenne convincendola che il marito ed il figlio erano bloccati in una caserma e che per farli rilasciare doveva pagare 3500euro. La vittima, disperata, ha racimolato in casa 900 euro e tutti i gioielli, compreso un anello con lo stemma di famiglia. Come preannunciato, dopo pochi minuti dalla telefonata, si è presentato a casa dall’anziana il delegato alla riscossione, ovvero un ragazzo poco più che ventenne, il quale, dopo aver messo in tasca i soldi ed i gioielli, ha provato anche a togliere dal dito la fede nuziale della vittima.
SORPRESA – Quando il giovane è uscito dal portone si è trovato davanti gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato Tuscolano, diretto da Giovanni Di Sabato. In realtà i poliziotti avevano già notato il 22enne di origini campane e ne stavano seguendo i movimenti da qualche tempo. Immediata è scattata la perquisizione che ha permesso di recuperare i 900 euro, i gioielli e l’anello di famiglia. Contemporaneamente al fermo del giovane è tornato a casa il marito dell’anziana vittima, ma la coppia ha fatto appena in tempo a capire di essere stata truffata quando gli agenti hanno bussato alla loro porta per raccogliere la denuncia e riconsegnare loro il bottino. Il 22enne è stato arrestato mentre continua il lavoro degli investigatori per dare un nome al “telefonista”.