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Violenza fisica e minacce di morte contro la moglie Roma, arrestato 30enne

schermata-2017-02-09-alle-09-02-59 Violenza fisica e psicologica contro la moglie, un trattamento questo che andava avanti da anni. Un 30enne è stato arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli. Nel suo appartamento, peraltro, sono stati trovati una Skorpion – la pistola mitragliatrice di costruzione cecoslovacca – un revolver calibro 357 magnum e quasi 4 etti di cocaina pura.
CALVARIO – Il 30enne da anni sottoponeva la compagna a ogni tipo di violenza fisica e psicologica. Infatti la costringeva a stare quattro ore in ginocchio, di fronte a un muro e a passare le giornate richiusa in una stanza. Le violenze, in alcuni casi, sono avvenute davanti ai figli minori della coppia. Quello che ha convinto la vittima a rivolgersi al commissariato Aurelio, diretto da Alfredo Matteucci, sono state le minacce di morte del 30enne, ha rivolto sia a lei alla madre di quest’ultima.
INDAGINI – Già dalle prime indagini, è apparso chiaro che il 30enne non era “solo” un compagno violento. Gli investigatori sono riusciti ad individuare due appartamenti in suo uso e li hanno perquisiti entrambi. Nel primo, dove è stato rintracciato, sono stati trovati alcuni grammi di cocaina, un taser e un manganello telescopico in ferro.
COVO – Il vero covo era l’altro, a Testa di Lepre. I poliziotti hanno trovato, dietro a un armadio a muro, una finta parete con una cassaforte e una fessura, dalla quale era possibile accedere a un piccolo vano. All’interno sono stati trovati 40 grammi di cocaina, diversi involucri in plastica termosaldati contenenti un  revolver calibro 357 magnum a canna corta, una pistola mitragliatrice Skorpion con caricatore – perfettamente conservata con un grasso protettivo – un silenziatore e vario munizionamento; altra cocaina, più di 320 grammi, era invece all’interno della cassaforte. Nella stessa abitazione è stato sequestrato il materiale per il confezionamento dello droga, un’altra pistola taser e un passamontagna.   Gli investigatori stanno proseguendo l’attività investigativa per ”ricostruire” la storia delle armi.

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