Cultura e Società

Battezzato nella Casa di Pisopo il “Vino del Villaggio”

Sarà il Vino del Villaggio, il nuovo marchio, lo stile, l’idea e l’asse culturale che, battezzato sabato 11 maggio nella Casa di Pisopo a Fubine, darà valore al valore stesso del Gran Monferrato e Alto Piemonte, nella sua accezione enoica, ma anche culturale, storica e, soprattutto, nella sua distintività.

A tenere a battesimo l’ultima proposta dell’enologo Donato Lanati, realizzata con il Comune di Casale Monferrato capofila, è stato il papillon più famoso d’Italia qual è Paolo Massobrio e lo ha fatto nell’ambito del fervente contenitore di cultura enogastronomica Golosaria tra i colli e i castelli del Monferrato, giunto quest’anno alla sua 18ma edizione.

“Questo è un territorio in fermento col cuore che batte desideroso di fare un passo in più” – ha esordito Lanati, ricordando riconoscimenti/eventi come Casale capitale del vino, Alto Piemonte e Gran Monferrato Capitale Europea del Vino 2024, Golosaria, 100 anni di Martinotti – “Da qui, l’idea di un Marchio per dare ulteriore valore al grande patrimonio e alla distintività di queste terre”. Poi, un’osservazione sul mercato del vino che sta cambiando: “la domanda dei rossi è un po’ in crisi, mentre quella dei bianchi e dei rosati cresce. In questo scenario, i vini del Monferrato, essendo morbidi e anche più femminili, ne sono avvantaggiati, ma non basta. Occorre investire sui giovani offrendo loro un valore esperienziale, di cultura, di informazione e di comunicazione. Occorre fare in modo che il vino esprima nuovi interessi e tanta curiosità, quindi, bisogna agire con lungimiranza facendo squadra”.

“Per questo, ho pensato al Vino del Villaggio: un marchio, uno stile di vita e un asse culturale che parta da Morbelli e arrivi al Pelizza da Volpedo, attraverso Carrà e qualche monastero benedettino. Un percorso di sostenibilità ambientale e sociale immerso nella natura”.

Ma il Vino del Villaggio è anche accoglienza e comunicazione. “Non dimentichiamo che quando si vende vino si vende un pezzo di storia e di territorio, un sogno e il desiderio di tornare”. A ruota, un’altra proposta per migliorare l’accoglienza: “ho pensato a corsi rapidi di comunicazione con psicologi, affinché tutti possano esprimere al meglio il massimo potenziale di azienda e territorio”.

Parlando di cambiamenti nel mondo del vino, Lanati ha anche affrontato l’annoso tema del “Free alcol”, altresì approdato ai tavoli internazionali dell’OIV. “Lo zero alcol nel vino è molto pericoloso e va a discapito dell’identità del vino stesso. Ciò nonostante, occorre davvero pensare di produrre vini meno alcolici”. Così, un’ultima proposta: investire sulle eccedenze di produzione. “Usiamo la leva storica di Martinotti e coltiviamo vigneti pensando di vinificarli col Metodo Martinotti a 9 gradi di alcol. Pensiamo quindi a bottiglia e ad etichetta uguali per tutti, quest’ ultima riportante la scritta: Federico Martinotti 1924; poi, ognuno farà la sua vinificazione e metterà il proprio nome”.

Infine, la chiosa che è stato un assunto, un monito e uno stimolo allo stesso tempo:“ricordate sempre che sono gli uomini a cambiare il territorio”.

Quindi, nella Casa di Piposo, che simbolicamente esprime la “verità al centro”, sono stati consegnati i riconoscimenti delle Coccarde del Vino del Villaggio a 21 vini, mentre ai produttori sono andate altrettante cappelline per evocare l’immagine della civiltà contadina del villaggio. Mattatore del pomeriggio è stato Massobrio alla presenza dei produttori, accompagnati dai rispettivi sindaci, e di Federico Riboldi.

Questo, l’elenco dei 21 vini del Monferrato selezionati in base alla valutazione scientifica di Enosis e alla degustazione di Lanati e Massobrio; tutti avvalorati dall’ abbinamento di un itinerario storico-culturale di riferimento: Monferrato Rosso 2017 “Pian dei Tigli” del Castello di Razzano Alfiano Natta, Grignolino del Monferrato Casalese 2022 “Curioso” Tenuta Genevrina Ozzano Monferrato, Piemonte Albarossa “Sofia di Bricherasio” Castello d’Uviglie di Rosignano Monferrato, Spumante Pas Dosé “Monbullae” Hic et Nunc di Vignale Monferrato, Freisa d’Asti Superiore 2017 “SorìdiGiul” Tenuta Santa Caterina di Grazzano Badoglio, Piemonte Pinot Nero 2021 “Funtanin” Bricco dei Guazzi di Olivola, Barbera d’Asti Superiore docg 2018 “Mysterium” Montemagno di Montemagno, Gabiano Riserva 2017 “A Matilde Giustiniani” Castello di Gabiano di Gabiano, Monferrato Nebbiolo 2021 “Serre di San Pietro” Bava di Cocconato d’ Asti, Freisa di Chieri 2018 “Vigna Villa della Regina” Balbiano di Andezeno, Ruché di Castagnole Monferrato 2022 “Vigna del Parroco” Ferraris di Castagnole Monferrato, Cisterna d’Asti Superiore 2021 “Ciuchin” Carlin de Paolo di San.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio