Il premio Roma videoclip a Vaffanvip
Il premio Roma videoclip a “Vaffanvip”, l’ironico progetto di comunicazione in chiave musicale di Igor Righetti dedicato ai “morti di fama”. Con Patrizia de Blanck
Il riconoscimento, giunto alla ventesima edizione, è stato consegnato negli studi di Cinecittà. Il videoclip del brano, sottotitolato in inglese, ha superato le 200 mila visualizzazioni su YouTube nelle prime due settimane dalla pubblicazione
La XX edizione di “Roma videoclip – Il cinema incontra la musica” che si è svolta ieri negli studi di Cinecittà ha premiato l’ironico videoclip del progetto di comunicazione in chiave musicale “Vaffanvip”, su tutte le piattaforme di musica in streaming, nato da un’idea del giornalista e conduttore radiotelevisivo Rai Igor Righetti ispirato dalle migliaia di “morti di fama” senza alcun talento artistico che affollano il circo mediatico e ogni tipo di piattaforma alla ricerca dell’agognata visibilità, del quarto d’ora di notorietà che in molti casi si riduce a una manciata di secondi.
La regia e la fotografia del videoclip della canzone, che nelle prime due settimane dalla sua pubblicazione su YouTube ha superato le 200 mila visualizzazioni, sono di Max Filippini. Il brano è scritto e interpretato da Igor Righetti con la contessa Patrizia de Blanck, l’influencer e social media manager Lorenzo Castelluccio, il cantautore Samuele Socci e il musicista e cantautore Phil Bianchi che ne ha curato anche l’arrangiamento in chiave dance-pop con contaminazioni etniche. Il brano è stato presentato in anteprima su Rai1 nel programma “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone e rilanciato da “Striscia la Notizia”.
Il premio “Roma videoclip – Il cinema incontra la musica” è la più importante kermesse nazionale, ideata e diretta da Francesca Piggianelli, con il riconoscimento della Direzione generale Cinema audiovisivo del Ministero della cultura, il patrocinio della Regione Lazio, Roma Lazio Film commission, Panalight e la direzione Siae. Un appuntamento dove si incontrano e vengono premiati i più importanti protagonisti del mondo cinematografico e musicale con l’obiettivo di rendere omaggio al connubio tra cinema e musica e valorizzare il videoclip che rappresenta una forma di arte espressiva, un micro film.
Tra i cantanti e i registi premiati delle scorse edizioni figurano Vasco Rossi, Giovanni Allevi, Alessandra Amoroso, Antonello Venditti, Piero Pelù, Biagio Antonacci, Negramaro, Fiorella Mannoia, Tiromancino, Gianna Nannini, Eugenio Bennato, Michele Placido, Manetti Bros., Fausto Brizzi, Alessandro D’Alatri, Mimmo Calopresti, Marco Risi, Giovanni Veronesi, Edoardo Leo.
Nel brano “Vaffanvip”, pubblicato dalle Edizioni musicali Teorema e la cui distribuzione digitale è curata da Giungla Records, si ironizza su quanto oggi il termine vip sia abusato e venga affibbiato a chiunque riesca a far parlare di sé per qualunque cosa, positiva o negativa non ha alcuna importanza. “Lo status di vip è talmente contagioso – racconta Igor Righetti – che si trasmette per via aerea anche ai parenti lontani, ex fidanzati o fidanzate, pure a quelli presunti e fake. Perché la ‘very important person’ dell’era digitale non discrimina nessuno. Personaggi spesso dalla consistenza di un budino e in molti casi dotati di un vocabolario che entra in un portapillole data la sua ampiezza.
Le testate di gossip, la tv e i social sfornano di continuo orde di nuovi vip diventati tali grazie alla partecipazione a un reality show, a ‘paparazzate’ costruite a tavolino o a video dove litigano, si disperano, si cimentano in balletti o si spalmano sul viso come antirughe una pomata per le emorroidi. Il senso di vergogna è roba da uomo delle caverne: adesso l’importante è avere follower e come fare pur di rendere virale un video e riuscire magari a poggiare i glutei su un divanetto in ecopelle di un qualunque salottino televisivo. ‘Morti di fama’ che inquietano come i carboidrati terrorizzano le modelle e che, invitati come ospiti dei vari brand che partecipano come sponsor, sfilano pure sui red carpet dei Festival internazionali di cinema senza neppure aver fatto la comparsa in uno dei film presentati”. Il brano irride, inoltre, il politicamente corretto che ha infettato l’Italia, forma ipocrita di rispetto verbale.
La produzione e la post-produzione dell’ironico videoclip della canzone, sottotitolato in inglese con la traduzione di Linda Tièche e pubblicato su YouTube https://youtu.be/