Cronaca

Maltrattamenti asilo nido Roma, due arresti

auto-polizia-3 Presunti maltrattamenti in un asilo nido della Capitale. Dopo diversi mesi di indagine, gli agenti della Polizia di Stato della Polaria di Fiumicino hanno arrestato due fratelli, un uomo ed una donna. Il primo, 30 anni e la sorella di questo, 40 anni, gestori di un asilo privo delle necessarie autorizzazioni.
I poliziotti – secondo quanto riferito da una nota della questura – dopo aver raccolto la segnalazione di un genitore, allarmato dal repentino cambiamento nel comportamento del loro bimbo, hanno avviato una complessa attività investigativa, anche mediante l’utilizzo di sistemi d’intercettazione audio e riprese visive, che ha consentito loro di appurare come, nella struttura, frequentata da 16 bambini di età compresa tra i cinque mesi ed i tre anni, si consumassero reiterati episodi di maltrattamento. I bambini sarebbero stati esposti a umiliazioni, subendo anche maltrattamenti.
Gli arrestati sarebbero stati soliti apostrofare i minori con insulti anche a sfondo razziale, utilizzando sistematicamente riferimenti sessuali sempre espressi in modo volgare ed osceno. Non sono mancati anche episodi di violenza fisica, durante i quali i bimbi sarebbero stati picchiati o lanciati in terra spesso perché responsabili di un pianto accorato.
Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Roma, dottoressa Claudia Alberti  che, accogliendo la tesi investigativa prospettata dagli operanti ha disposto puntuali accertamenti che hanno consentito di offrire al Gip di Roma, dottoressa Passamonti, un quadro accusatorio di rilevante gravità.
L’intervento repressivo, condotto con la partecipazione della Asl per gli aspetti di specifica competenza, si è reso necessario proprio per impedire un protrarsi della esposizione dei minori alle violenze psico-fisiche. Ai bambini ed ai loro genitori è stato assicurato un servizio di consulenza medico specialistico per l’assistenza post-traumatica.I due fratelli, al termine delle incombenze di rito sono stati associati presso strutture carcerarie della Capitale.

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