Cronaca

Minaccia armata e rapina all’Appio Roma, sgominata baby gang

accetta-appio Minaccia armata, intimidazione: adescavano giovani coetanei dietro richiesta di una banale informazione o mediante l’offerta di hashish. Poi li rapinavano. Gli agenti della polizia hanno sgominato una baby gang, che colpiva all’Appio. Un 24enne e un 19enne sono finiti dietro le sbarre. Ai domiciliari un altro 19enne.
INDAGINI – Gli investigatori, coordinati dalla dottoressa Pamela De Giorgi, hanno accertato che i componenti dalla banda, sebbene giovani d’età e non ancora tutti maggiorenni, commettevano rapine nei confronti di adolescenti incontrati per caso. Individuavano le loro giovani vittime malmenandole e derubandole dei soldi, degli oggetti in oro e cellulari. Per ora sono stati sette gli episodi accertati, con almeno 12 giovanissimi coinvolti.
PARCO DELLA CAFFARELLA – Le indagini sono scaturite da un episodio verificatosi all’interno del parco della Caffarella, all’Appio-Latino, dove un 16enne dopo esser stato rapinato ha denunciato l’accaduto negli uffici del commissariato Appio Nuovo. La vittima ha raccontato agli investigatori di essere stato avvicinato da tre ragazzi per una richiesta di informazioni e di essere stato minacciato con un coltello mentre gli strappavano dal collo una catenina  d’oro. Dopo poche ore da questa prima denuncia, un secondo fatto identico veniva portato a conoscenza dello stesso ufficio di polizia.
MODUS OPERANDI – Agli investigatori sono apparse subito evidenti delle analogie per quanto riguardava il modus operandi, sia per quanto concerneva le descrizioni degli autori dei reati:identici i tatuaggi e anche i tratti di quello che appariva essere il capo della banda. per le sue modalità maggiormente aggressive dimostrate e per l’arma brandita.
RICERCA – Gli investigatori iniziavano la loro ricerca incrociando i riscontri delle banche dati con le informazioni tratte da social network, sviluppando una pista investigativa partendo anche dalla presenza nella comitiva della prima vittima di un ragazzo compagno di classe della ‘fidanzatina’ di uno degli autori dell’aggressione, conosciuto per caso. A dare manforte i colloqui con alcuni ragazzi, le fotografie scattate e gli appostamenti utili a comprendere le dinamiche della banda.
TERZO EPISODIO – Un terzo episodio ha portato alla definitiva individuazione di tutti i componenti: una coppia di fratelli, un 24enne e un 19enne, un 19enne e due 17enni, tra cui la giovane fidanzatina di uno dei due fratelli. Degna di rilievo la tipologia di coesione sociale della banda, retta da vincoli di amicizia e di parentela.
PROVE – Alla fine il quadro è stato chiaro per gli investigatori: la spiccata pericolosità sociale dei soggetti e la gravità dei fatti, testimoniata dall’utilizzo di coltelli e tirapugni per effettuare le rapine. Le posizioni dei due 17enni sono al vaglio presso il Tribunale Minorile di Roma.

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