Piazza Navona, una delle più note piazze monumentali nella Capitale
Quando si pensa alle piazze monumentali più belle e attrattive della Capitale, la mente non può che correre a Piazza Navona, anticamente costruita dalla famiglia Pamphili, rivestita interamente dei tradizionali sampietrini e caratterizzata da una forma rettangolare e allungata che termina – su un lato – con un semicerchio.
Le principali attrazioni a Piazza Navona
Il Palazzo Pamphili
Il Palazzo Pamphili è certamente uno dei palazzi che maggiormente risaltano nel perimetro della piazza. Costruito da Girolamo Rainaldi, è dotato di un corpo centrale e da due edifici laterali, identici, di tre piani ciascuno. Nel complesso risiedette Donna Olimpia Maidalchini Pamphili, un personaggio particolarmente celebre a Roma anche per il suo ruolo in una commedia seicentesca, in cui venne ribattezzata Pimpa.
L’obelisco Agonale
Altro elemento tipicamente riconoscibile e immortalato di Piazza Navona è l’obelisco Agonale: in granito, alto 16,54 metri, fu innalzato nel 1649 sopra un alto basamento affinché spiccasse ancora di più in altezza. Intorno ad esso la Fontana dei Fiumi, inaugurata appena due anni dopo grazie ai proventi ottenuti sulle tasse sui generi di consumo, così chiamata perché rappresenta i quattro grandi fiumi che allora erano conosciuti: Gange, Nilo, Danubio, Rio de la Plata.
Chiesa di Sant’Agnese in Agone
Tra le strutture religiose più celebri c’è invece la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, fondata nel 304 d.C. sul luogo in cui venne martirizzata la giovane Agnese, rea di aver rifiutato il figlio del prefetto di Roma e, dunque, denunciata come cristiana.
La Fontana del Moro
Tra le attrazioni più belle di tutta Piazza Navona troviamo poi la Fontana del Moro, posizionata sul lato meridionale, sotto le finestre di Palazzo Pamphili. Realizzata intorno alla metà del ‘500, originariamente posizionata su un basamento con due scalini in travertino, è circondata da una balaustrata e da 12 colonne. La vasca centrale è ornata di mostri marini, un drago, un’aquila, quattro tritoni con buccina, alternati da mascheroni. Con il restauro della metà del ‘600, il Bernini aggiunse alla fontana un gruppo di tre delfini che sorreggevano una lumaca da cui schizzava un getto d’acqua. La figura però non piacque e pochi anni dopo venne sostituita dal Moro.
La Fontana del Nettuno
Concludiamo infine con la Fontana del Nettuno, posizionata dall’altra parte della piazza. Realizzata intorno alla metà del ‘500, la fontana rimase a lungo abbandonata fino a quando, nel 1873, il Comune di Roma assegnò al siciliano Zappalà e al romano Della Bitta di restaurarla apportando le numerose modifiche oggi visibili.
Ricordiamo poi come non tutti sanno che Piazza Navona per quasi due secoli venne volontariamente allagata tutti i sabati e le domeniche del mese di agosto, al fine di divertire e rinfrescare i romani. A proposito di curiosità, i sampietrini che la ricoprono sono stati aggiunti in termini relativamente recenti, considerato che la decisione di utilizzare questa particolare pavimentazione risale solamente all’epoca dell’Unità d’Italia e alla proclamazione di Roma come Capitale del Paese.